La cella

Il silenzio era per gli antichi monaci e anche per noi oggi come una cella, una sorta di eremo portatile da cui l’uomo di preghiera non uscirà mai anche quando per motivi di carità, dovrà andarsene dalla sua cella visibile.
I frutti del silenzio secondo i Padri del deserto sono molteplici. E chiunque sperimenti consapevolmente il silenzio come strumento di pace e ordine interiore lo può verificare. Il silenzio dona la quiete (Poemen 84); genera la castità (Detti V, 25); è di aiuto contro gli empi (Detti XI, 7); conserva l’animo nella pace (Matoes 11); il silenzio è umiltà (Detti XV,76); il silenzio aiuta a non giudicare il prossimo, a non condannare nessuno, è rimedio contro la maldicenza; è scuola di tolleranza e benevolenza verso tutti (Ammone 8).
Tuttavia un tale silenzio richiede molto coraggio: «La prima volta fuggi, la seconda fuggi, la terza diventa una spada» (Poemen 140).